La chiesa Cattedrale di san Martino e la Comunità Parrocchiale del Centro Storico di Lucca desiderano offrire a tutta la Cittadinanza un momento di riflessione spirituale e di approfondimento culturale sul tema
LA CITTÀ NEL MAGISTERO DI PAPA FRANCESCO
PER UNA NUOVA CITTADINANZA CONDIVISA
incontro con Sua Eminenza il Cardinal Francesco Coccopalmerio
presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi
a dialogo con il giornalista Raffaele Luise
Introduce l’Arcivescovo di Lucca Monsignor Italo Castellani
Lunedi 20 febbraio 2017
Sala del Real Collegio
Piazza del Real Collegio, Lucca - ore 21.00
C’è una parola che ritorna nei discorsi e nei pensieri di Papa Francesco, fin da quel suo «mi hanno preso alla fine del mondo», con cui la sera del 13 marzo 2013 si era presentato, affacciandosi sulla folla gremita in Piazza San Pietro ed è «periferie».
Il Papa ha portato l’attenzione sulle periferie e sull’andare nelle periferie - geografiche ed esistenziali - già prima di essere eletto, nei suoi interventi alle riunioni fra cardinali ed è una delle chiavi interpretative del Magistero del Papa.
Francesco non è un uomo che ha girato il mondo, ma ha vissuto con intensità la sua città, Buenos Aires, una tipica megalopoli dell’era globale: lì ha scoperto il dramma delle periferie e il fatto che la “città globale” diventa sempre più una città di periferici e di periferie. Ha avuto l’intuizione di uscire, di andare nelle periferie e fare centro nelle periferie. Questa è certamente un’intuizione evangelica ed ecclesiale, ma di grande valore umanistico, culturale e politico, è una chiave di lettura per capire davvero la Città di oggi, liberi da ideologie e astrattismi, un modello in linea con quanto lo stesso Renzo Piano dice quando parla di “ricostruire le nostre città a partire dal rammendo delle periferie.”
“Abitare in una grande città al giorno d’oggi è una cosa molto complessa” – scriveva il Cardinale Bergoglio – “dal momento che i legami di razza, storia e cultura non sono omogenei e gli stessi diritti civili non sono condivisi in egual misura da tutti i residenti. Sono moltissimi, in città, i “non cittadini”, i “cittadini a metà” e i “cittadini di serie B”, vuoi perché “non godono di pieni diritti (gli esclusi, gli stranieri, i sans-papiers, i bambini senza scolarizzazione, gli anziani e i malati senza copertura sociale), vuoi perché non sono in regola con i propri doveri”.
Il Papa rovescia il modello culturale e urbano, facendolo partire non dall’analisi e dalle applicazioni delle scienze e della tecnologia, ma dallo slancio che deriva dalla certezza che Dio ci incontra nelle città moderne, “grandi laboratori” di cultura e di sviluppo.
Se è vero che le smart cities moderne vivono di tecnologia, le città intelligenti di Papa Francesco sono “Social cities”, città che “leggono dentro”, dove i cittadini che le popolano sanno incontrare l’altro, sanno andare alla ricerca della solitudine che non si vede e non si fa sentire, “cercano di andare a fondo della loro esperienza di credenti” e attraverso “un esercizio di distinzione degli sguardi (…) scoprono e creano la città” .
Il card. Francesco Coccopalmerio, in dialogo con il giornalista Raffaele Luise, ci accompagneranno a comprendere un pensiero alto e controcorrente, indispensabile per leggere anche la storia e la vita del nostro territorio, per costruire sempre di più città che richiamano le coscienze alla solidarietà e la Politica alla sussidiarietà.
don Mauro Lucchesi
Rettore della Cattedrale
don Lucio Malanca
Parroco del Centro Storico di Lucca
Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (l’equivalente del Ministro della Giustizia della Santa Sede), nasce il 6 marzo 1938 a San Giuliano Milanese, dove il 29 giugno 1962 è ordinato sacerdote dall’allora Cardinale, Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini. Il 26 giugno 1963 ottiene la licenza in teologia. Inviato a Roma frequenta la Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana, dove, nel 1968, sotto la guida del gesuita Wilhelm Bertrams, ottiene il dottorato con una dissertazione dal titolo La partecipazione degli acattolici al culto della Chiesa cattolica nella pratica e nella dottrina della Santa Sede dall’inizio del secolo XVII ai nostri giorni.
Si iscrive alla Pontificia Accademia Alfonsiana, ottenendo, nel 1970, il diploma di specializzazione in teologia morale. Frequenta la facoltà di giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, dove nel 1976 consegue la laurea con il professor Orio Giacchi. Tra gli incarichi svolti per la Diocesi Ambrosiana vi sono quello di addetto all’avvocatura generale della curia arcivescovile dal 1966 e, a partire dal 1980, di avvocato generale. Nel 1985 è pro-vicario generale dell’arcidiocesi.
Nel 1993 Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo titolare di Celiana di Numidia e ausiliare di Milano, e il successivo 22 maggio, riceve l’ordinazione episcopale nella basilica di Sant’Ambrogio dal Cardinale Arcivescovo Carlo Maria Martini. Come Vescovo ausiliare si occupa in particolare dei settori della cultura e dell’ecumenismo e di questioni giuridiche, mettendo a disposizione la propria competenza in tali settori anche a favore della regione ecclesiastica lombarda. Nella Conferenza episcopale italiana è membro del consiglio per gli affari giuridici dal 1993 e poi presidente del medesimo organismo dal 1999.
Il 15 febbraio 2007 Benedetto XVI lo nomina Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Dal 2008 è consulente centrale dell’Unione giuristi cattolici italiani.
Insegna diritto canonico nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, a partire dall’anno accademico 1966. Dal 1981 è professore invitato nella facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana. È fondatore, con il gesuita Jean Beyer, della rivista «Quaderni di Diritto Ecclesiale» ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche nelle quali ha affrontato soprattutto i temi riguardanti la riflessione sulla identità del diritto ecclesiale, il secondo libro del Codice (in particolare la comunione con la Chiesa e la parrocchia), la communicatio in sacris e il diritto penale.
Nel 2012 Benedetto XVI lo nomina Cardinale.
E’ Membro delle Congregazioni per la Dottrina della Fede, delle Cause dei Santi, del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.