Informazioni Storiche
Questa chiesa che da il nome alla piazza sulla quale si affaccia è chiamata così perché si trovava all'esterno delle mura romane, appena fuori della porta Est della città. La chiesa esisteva già nel VIII secolo, come testimonia una pergamena del 768, ben prima quindi che l'area venisse inglobata all'interno delle nuove mura medievali, innalzate alla fine del XII secolo per difendere una città che si era allargata ben al di fuori dell'antica cerchia.
La primitiva chiesa fu riedificata in stile romanico nel XII secolo, in un momento di grande ricchezza e importanza per tutta la città. La facciata in blocchi di calcare bianco mostra un primo livello, che corre anche lungo il fianco della chiesa, animato da arcate cieche su cui si aprono tre portali con architravi scolpiti sormontati da lunette. La parte alta della facciata medievale consiste in due loggette sovrapposte, probabile opera di maestranze legate a Guidetto.
Nel XVI secolo la chiesa a causa del degrado in cui versava fu affidata ai Canonici Regolari di S. Agostino della Congregazione di S. Salvatore, che grazie alle donazioni dei lucchesi, tra cui la più cospicua fu quella di Giovanni Guinigi, iniziarono nel 1516 i lavori di restauro: la chiesa fu coperta con volte a crociera e rialzata con muri in laterizi, ben visibili all'esterno grazie al forte contrasto dei mattoni con il bianco della pietre medievali.
Anche l'interno subì importanti modifiche, pur preservando la pianta medievale a tre navate divise da colonne con transetto e abside, fu interrata la grande cripta e si modificò tutto l'apparato decorativo del presbiterio, da cui provengono con molta probabilità i leoni murati nella facciata e la lastra con la Vergine in trono con Bambino posta sulla lunetta del portale sinistro.
Il rinnovamento portato dai Canonici coinvolse anche l'arredo degli altari che nel XVI e XVII secolo si arricchisce di opere d'arte eccezionali tra cui spiccano due tele del Guercino e la Trinità tra i Santi Francesco e Girolamo di Alessandro Ardenti che si aggiungono al tardo trecentesco paliotto di Angelo Puccinelli.
Questa chiesa ospita anche due interessanti curiosità: la cappella con la sepoltura di Chiara Matraini, detta “la Sibilla Lucchese”, una delle poche poetesse del rinascimento; la cappella in origine ospitava un quadro, ora a Villa Guinigi, iniziato dall'Ardenti e terminato da Francesco Cellini che raffigurava proprio la Sibilla cumana, ritratta con le fattezza della donna. La secondo curiosità è la meridiana solare a camera oscura composta da una linea obliqua sul pavimento davanti all'altare e da un foro sul muro: quando il fascio di luce che filtrava dal foro toccava la linea sul pavimento indicava che era mezzogiorno.
Custode di queste meraviglie la chiesa si erge ancora oggi nella piazza che è chiamata dai Lucchesi anche “ Piazza della Colonna Mozza” per la presenza di una colonna romana, in parte danneggiata, che nel Medioevo veniva usata come punto d'arrivo dai cavalieri che partecipavano al palio cittadino, a cui presero parte anche i cavalli di Lorenzo il Magnifico.