Informazioni Storiche
La bella facciata bianca dell'attuale chiesa di S. Paolino si affaccia sull'omonima via, che ricalca il tracciato dell'antico Decumano Massimo, una delle due strade principali della città romana. In quest'area dove sorgeva un edificio pagano, forse un tempio, venne eretta l'antica chiesa di S. Giorgio, testimoniata già nel 738, nella cui cripta furono scoperti nel 1261 i resti di S. Paolino, patrono della città e secondo la tradizione primo vescovo di Lucca, inviato da S. Pietro a portare il cristianesimo nelle nostre terre e martirizzato nel I secolo d.C sotto Nerone.
Nel 1341 la chiesa venne ricostruita e dedicata a S. Paolino e a S. Antonio, l'eremita del I secolo che aveva battezzato S. Torpè e raccolto le spoglie di tanti martiri tra cui lo stesso Paolino. Poco lontano sorgeva la chiesa di S. Donato, già esistente nel 760 e distrutta nel 1513 per far posto alle imponenti mura rinascimentali che ancora oggi circondano Lucca.
La Repubblica di Lucca con un decreto ufficiale decise nel 1515 di costruire a sue spese un tempio degno di questi due grandi santi affidando il progetto a Bartolomeo Sinibaldi detto Baccio da Montelupo che realizzò l'edificio che ancora oggi ammiriamo, unica chiesa lucchese compiutamente rinascimentale: la sua armoniosa facciata a 3 ordini è scandita verticalmente da lesene, ovvero pilasti semi-sporgenti dal muro di fondo, e dall'alternanza di nicchie, finestre rettangolari e oculi, per terminare in alto con un timpano classico.
Nel 1664 venne posta la lapide sopra il portale della chiesa per celebrare il Miracolo di S. Paolino: quell'anno durante la festa del santo, il 12 luglio, un cannone, per sbaglio caricato con munizioni vere e non a salve come di consueto, sparò sulla folla ma, miracolosamente, nessuno fu ferito. Nel 1710 la facciata venne completata con la costruzione del sagrato e il collocamento delle due statue dei santi nelle nicchie ai lati del portale.
Anche l'interno è una sintesi della geometria rinascimentale toscana: con un ampia aula centrale coperta a botte affiancata da cappelle laterali, rialzate dal piano della chiesa con gradini e divise tra loro da pilastri. Il transetto, preceduto dalle cantorie di Matteo e Nicolao Civitali, è largo e poco profondo e la chiesa termina in una tribuna con la volta botte affrescata dal Certosino mentre le pareti del coro mostrano le storie di S. Paolino dipinte dal Filippo Gherardi nel XVI secolo.
La chiesa custodisce molte opere d'arte tra cui spiccano il S. Ansano in legno dipinto dal Valdambrino, un crocifisso di legno policromo realizzato da un artista nordico nel XIV secolo, e i dipinti di Girolamo Scaglia, del Francia e di Agostino Marti. Una Madonna con Bambino in pietra di Parigi scolpita nel XIV secolo è probabilmente un dono dell'imperatore Carlo IV che nel 1369 liberò Lucca dal dominio pisano e ritornò in patria con una reliquia di S. Paolino, partono di questa città che tanta amava.
Ancora oggi i fedeli lucchesi onorano il santo con una festa che dura più giorni e che ha il suo apice il 12 luglio, quando i fedeli rendono omaggio al patrono della città i cui resti un tempo erano conservati nell'urna, presente ancora oggi dietro l'altare maggiore, sopra il bel sarcofago paleocristiano con raffigurato il Buon pastore al cui interno fu ritrovata l'urna.